La DIRETTIVA 2014/55/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 16 aprile 2014 relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici, al fine di rimuovere ostacoli derivanti dalla coesistenza di differenti requisiti legali e dalla mancanza di interoperabilità negli scambi transfrontalieri e trans-settoriali garantendo l’interoperabilità semantica e migliorando la certezza del diritto, ha previsto l’adozione di uno standard europeo per la fatturazione elettronica negli appalti pubblici verso le Pubbliche Amministrazioni.
La Direttiva dava mandato al CEN (Comitato Europeo di normazione) di sviluppare uno standard europeo (la cosiddetta “norma”) per il modello semantico della fattura e di definire un elenco di sintassi compatibili con tale semantica e le corrispondenti mappature. Nell’ottobre 2017 la norma europea (EN 16931-1:2017) e le relative sintassi sono state formalmente referenziate dalla Commissione Europea. Tali sintassi sono:
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i messaggi di fattura e nota di credito UBL definiti nella norma ISO/IEC 19845:2015.7;
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il messaggio Cross Industry Invoice XML dell’UN/CEFACT come specificato negli schemi XML 16B (SCRDM-CII).
La Direttiva 55/2014 è stata recepita in Italia con il decreto legislativo n.148 del 27 dicembre 2018, entrato in vigore il 1° febbraio 2019 e che si applica alle amministrazioni aggiudicatrici e agli enti aggiudicatori di cui all’articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, nonché alle amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196. Successivamente, con il Provvedimento n. 99370 del 18 aprile 2019 dell’Agenzia delle Entrate, sono state approvate le modalità applicative per la fatturazione elettronica europea negli appalti pubblici e sono state definite le regole tecniche, cosiddette Core Invoice Usage Specification (CIUS), per l’utilizzo delle sintassi nel contesto italiano.
Il recepimento ha quindi reso obbligatorie la ricezione, la traduzione e la consegna delle fatture elettroniche redatte secondo lo standard europeo (EN16931), tramite il Sistema di Interscambio (SdI) nazionale secondo due fasi:
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dal 18 aprile 2019 per le autorità governative centrali;
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dal 18 aprile 2020 per le altre amministrazioni aggiudicatrici regionali e locali.
L’INFRASTRUTTURA DI RETE PEPPOL
L’aggiornamento dell’infrastruttura nazionale di fatturazione elettronica per garantire la piena adozione degli standard di fatturazione elettronica europea, di messaggistica e di eDelivery (Peppol), è stato realizzato grazie ai progetti EeISI- European eInvoicing Standard in Italy e eIGOR - elnvoicing GO Regional, co-finanziati dalla Commissione Europea attraverso il programma CEF -Connecting European Facility.
In virtù dell’integrazione tra l’SMP di Peppol e l’IPA realizzata nell’ambito del progetto EeISI, tutte le Pubbliche Amministrazioni possono scegliere su quest’ultima il proprio Access Point che funga da intermediario delle fatture ricevute su rete Peppol.
Per la trasmissione delle fatture europee tramite la rete Peppol è necessario che:
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la PA si avvalga di un service provider che sia contemporaneamente Certified Peppol Access Point ed intermediario qualificato verso il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate;
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la PA configuri il canale di ricezione Peppol per gli uffici di fatturazione elettronica sull’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (iPA), in virtù della realizzazione dell’integrazione tra l’SMP ed iPA stesso.
Di seguito sono riportati due schemi esemplificativi che illustrano rispettivamente il flusso di trasmissione di una fattura ed il flusso di ritorno delle notifiche:
STEP | DESCRIZIONE |
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1 | Il Fornitore (Corner 1) invia il documento Peppol BIS 3 (conforme alla CIUS) al proprio Access Point Provider (Corner 2) specificando il destinatario (endpoint del’UFE della PA registrata su iPA) |
2 | L'Access Point Provider (Corner 2) utilizza la dynamic discovery (lookup su SML e SMP) di Peppol per individuare l’Access Point (Corner 3) a cui dovrà consegnare il documento destinato alla PA |
3 | L'Access Point Provider del Fornitore (Corner 2) invia il documento all'Access Point Provider della Pubblica Amministrazione (Corner 3) |
4 | L'Access Point della Pubblica Amministrazione (Corner 3) invia il documento a SdI utilizzando i canali tradizionali previsti dal Sistema di Interscambio |
5 | SdI verifica la conformità del documento rispetto alle regole italiane, lo traduce nel formato nazionale FatturaPA e lo consegna alla PA allegando il file originario Peppol BIS 3, utilizzando i canali di ricezione censiti sul Sistema di Interscambio |
STEP | DESCRIZIONE |
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1 | La Pubblica Amministrazione (Corner 4) invia a SdI la notifica di avvenuta ricezione in formato FatturaPA secondo i canali tradizionali di SdI |
2 | SdI riceve la notifica e la trasmette, in formato FatturaPA, all’Access Point Provider della PA (Corner 3) secondo i canali tradizionali |
3 | L'Access Point Provider della Pubblica Amministrazione (Corner 3) traduce la notifica dal formato FatturaPA al formato UBL creando l’Invoice Response |
4 | L'Access Point Provider della Pubblica Amministrazione (Corner 3) utilizza la dynamic discovery (lookup su SML e SMP) di Peppol per individuare l’Access Point (Corner 2) a cui dovrà recapitare l’Invoice Response |
5 | L’Access Point Provider (Corner 3) invia all’Access Point Provider del fornitore (Corner 2) la notifica IR su rete Peppol |
6 | L'Access Point Provider del Fornitore (Corner 2) comunica al mittente originale della fattura (Corner 1) l’esito dell’invio utilizzando una tipologia di notifica concordata tra le parti |